Social Media Manager: cos’è e cosa fa

Social Media Manager

Sei un grande appassionato dei social network? Facebook, Instagram, LinkedIn, Twitter per te non hanno più nessun segreto? Sei costantemente aggiornato sulle novità, sulle funzionalità che essi offrono? Vorresti trasformare questa tua passione in un qualcosa di realmente proficuo e perché no in una vera professione, ma non sai da dove cominciare?

Bene sei nel posto giusto. In questo articolo affronteremo tutte le tematiche relative alla professione del social media manager, dalle caratteristiche tipiche di questo lavoro, ai modi per diventarlo e, perché no, anche a quanto si può guadagnare! Innanzi tutto chiariamo una cosa. Non ci si improvvisa social media manager solo perché si usano i social network o perché si curano le pagine social del negozietto di famiglia.

Per riuscire in questa professione bisogna armarsi di tanta umiltà, pazienza, studiare, aggiornarsi continuamente e farsi le ossa sul campo. E diciamocelo pure, non abbattersi di fronte alla prime sconfitte.

Iniziamo!

Chi è il social media manager e come nasce la sua figura.

Il social media manager è un vero e proprio professionista del settore web marketing, che cura la presenza di un brand, di un’azienda, di un privato sui canali social redigendo una chiara e precisa strategia digital. Questo significa che il compito di un social media manager non si esaurisce nella pubblicazione di un post, ma si caratterizza di varie fasi, di studio, di analisi, di creazione, di coordinazione, di monitoraggio, di ottimizzazione, tutte integrate in un approccio strategico di cui è mente ed esecutore.

La figura del social media manager nasce quando le aziende si rendono conto che le loro strategie di marketing offline e online non possono più trascurare un elemento fondamentale: la necessaria presenza di ogni azienda che si rispetti sui social network. Al giorno d’oggi è impensabile non esserci su Facebook, su Instagram, su LinkedIn. È impensabile pensare di essere “trovati” se non si è presenti lì dove tutto si svolge, tutto si crea, tutto si distrugge e si ricompone, tutto cambia, tutto si evolve. Sono i social che dettano le mode, i trend del momento, è lì che bisogna intercettare i clienti, è lì che bisogna costruirsi e vendere!

E non basta esserci, non basta creare account con una bella foto profilo. Bisogna esserci nel modo giusto, sfruttando al massimo le potenzialità offerte dagli strumenti social e fare la differenza rispetto ai competitors, altrimenti si rischia di essere abbandonati perché non si è abbastanza cool o abbastanza presenti. E oggi sempre più le aziende si rendono conto che non possono improvvisare o affidare la gestione dei social al ragazzetto neoassunto che smanetta tutto il giorno sul pc. Allo stesso tempo non è facile trovare un social media manager che sia degno di tale nome e che non si presenti come il dio dei social senza tutte le competenze che sono davvero necessarie e che non sono semplicemente saper pubblicare una storia su Instagram.

Il social media manager è un professionista relativamente nuovo, le cui caratteristiche professionali sono ben lontane dai classici stereotipi del lavoro fisso, con orari stabiliti, con compiti definiti e sostanzialmente stabili nel tempo.

Quella del social media manager è una figura in continua evoluzione e sempre più multitasking. È proprio la natura del web e della sua continua evoluzione che rende la figura del social media manager quella di un professionista continuamente aggiornato, attento alle novità, ai trend del momento, informato in tutti gli ambiti economici. Il social media manager ha occhi e orecchi dappertutto, le idee sempre in movimento, la mente sempre pronta a cogliere e immagazzinare spunti creativi. È sicuro di sé ma sa benissimo di doversi coordinare con tutte le altre figure di marketing aziendale, con grafici, copywriter, videomaker, e altri esperti di strategie web.

E a questo punto la domanda sorge spontanea.

Cosa fa un social media manager?

Le attività di un social media manager si possono raggruppare in 6 aree fondamentali, strettamente connesse e integrate tra loro. Come già detto in precedenza, per le realtà più piccoli e per bacini di target ridotti spesso la sola figura del social media manager riesce a ricoprire tutti i ruoli in completa autonomia, ma in ambiti più importanti vora in sinergia con altre figure che mettono in pratica le sue direttive.

  1. Sviluppa una strategia social

Attraverso un’attenta web analisys il social media manager studia mercato, target di riferimento e competitors per individuare gli elementi di differenziazione e distintività del proprio cliente; approfondisce gli asset aziendali, dalla storia alla mission, dai prodotti e servizi alle eventuali comunicazioni promozionali già attuate, dal personale alla clientela, per conoscere la mission aziendale, la unique selling proposition, il servizio, l’esperienza, la qualità percepita, l’attuale notorietà, eventuali certificazioni e riconoscimenti. Valuta la grafica aziendale e fa in modo che tutto il piano di comunicazione social sia coerente con l’immagine del brand. Stabilisce gli obiettivi da raggiungere e valuta in che modo bisogna imporsi sui canali social, avendo sempre bene a mente che ogni piattaforma ha un proprio linguaggio e una propria finalità e che i contenuti non vanno replicati su tutti i social indistintamente. Gli obiettivi possono essere tangibili (aumento delle vendite, dei preventivi, dei contratti) o intangibili (aumento della notorietà, tasso di soddisfazione e fidelizzazione del cliente). Spesso vengono implementati sia gli uni che gli altri perché risultano connessi, e perchè il veicolare informazioni di interesse e intrattenimento può generare anche conversioni in termini economici/commerciali. Chiariti tutti questi aspetti, il social media manager definisce anche il tipo di contenuti da implementare sui vari canali prescelti e il tono of voice degli stessi. Il tutto ovviamente tenendo conto del budget a disposizione, consapevole che laddove si dispone di risorse limitate è meglio concentrarsi su piccoli obiettivi su un unico canale ben gestito, piuttosto che sognare in grande e fallire miseramente di fronte alle evidenti difficoltà di esserci ovunque con poco.

  1. Elabora un piano editoriale

Pianificazione è una delle parole chiave del mestiere. Non si può lavorare come social media manager improvvisando. Certo esistono eccezioni, imprevisti dell’ultimo minuto che spesso costringono al cambio di programma, ma in genere è fondamentale redigere e rispettare un piano editoriale di creazione e pubblicazione dei post. Va creato un piano editoriale social per ogni canale che si intende utilizzare, specificando i contenuti da pubblicare e la frequenza con cui postarli, giorni, orari. Vanno valutati eventi e giorni speciali o festivi, fiere del settore, puntando a quelli importanti per il brand e il target di riferimento, essere sempre aggiornati sulle novità e le attualità in modo da poter modificare il calendario in tempo utile. Una delle funzioni principali del calendario, oltre a quella della presenza costante e metodica, è, infatti, la possibilità di sapere prima cosa postare e quindi procurarsi in tempo il materiale necessario per il contenuto. Il calendario editoriale è importante sia quando il social media manager lavora in autonomia, per gestire l’evidente carico di lavoro in maniera professionale, sia quando si avvale della collaborazione di altri esperti social marketing per coordinare l’attività del team.

  1. Si occupa del copywriting e del content creation

In piccole realtà, il social media manager cura in totale autonomia la fase di ideazione e redazione dei contenuti; spesso, però, è necessaria la collaborazione con figure dedicate come il copywriter, il grafico, il web designer. L’importante è realizzare e condividere contenuti di qualità e accattivanti che tengano conto dell’immediatezza e della leggerezza tipica dei social network. Fondamentale, quindi, ideare messaggi chiari, semplici, concisi, fare ampio uso di foto e video che, per loro natura, catturano immediatamente l’attenzione, scrivere call-to-action che funzionino, rispecchiare fedelmente l’immagine del brand, creare engagement, attivare la relazione azienda-cliente e, non da ultimo, saper intervenire all’ultimo momento su un top trend o su una situazione non pianificata.

  1. Risponde a commenti e gestisce i propri follower

Un altro compito importante del social media manager è l’interazione con gli utenti attraverso i messaggi. Deve essere in grado di rispondere nel minor tempo possibile o, comunque, prevedere delle risposte automatiche che rassicurino l’utente sulla ricezione del messaggio assicurando una risposta che avverrà nel minor tempo possibile. Il social media manager, inoltre, gestisce le community, ponendo attenzione a follower e influencer, ascolta la rete e monitora le conversazioni che avvengono intorno al brand, per intervenire immediatamente in caso di commenti negativi e situazioni di crisi. Importante, sempre e comunque, essere presenti interagendo e sfruttando anche un momento no come opportunità per rafforzare l’immagine aziendale.

  1. Cura le campagne Ads

Dopo un’attenta analisi e pianificazione, il social media manager si occupa di sponsorizzare il brand sui social attraverso una definizione e profilazione del target, impostando il budget da destinarsi. L’investimento deve essere periodico, diversificato e funzionale alla strategia. Le campagne di advertising sono fondamentali perché permettono di aumentare la visibilità del brand e l’engagement con gli utenti in maniera esponenziale, se ben gestite ovviamente. Qui entrano in gioco le competenze del social media manager che sa bene a quale target rivolgersi e in che modo, con quali contenuti e con quali messaggi, e, soprattutto, è sempre attento a tutti gli aspetti di una campagna ads (targeting, budget, retargeting, modalità e tempi della sponsorizzazione). Voglio comunque precisare che per questa mansione, data l’elevata complessità, molti social media manager preferiscono affiancarsi ad un consulente google ads.

  1. Si occupa di analisi, monitoraggio e ottimizzazione

Siamo alla fine? In verità no. L’attività di analisi, monitoraggio e ottimizzazione dei risultati ottenuti è un qualcosa di strettamente collegato a tutte le altre che abbiamo descritto. Monitorare le performance dei post pubblicati e delle interazioni ricevute è fondamentale in ogni momento perché garantisce di evidenziare subito eventuali errori strategici e di correre ai ripari, cambiando direzione. Anche in una campagna Ads, poter confrontare continuamente i risultati ottenuti con i parametri di riferimento è fondamentale per ottimizzare le risorse e non sprecare budget in campagne che non garantiscono i tassi di conversioni progettati. In questa fase il social media manager si occupa anche di redigere report dettagliati ed esaustivi da sottoporre non solo al proprio cliente ma anche al proprio team per potenziare la strategia social.

Ti spaventano tutte questi compiti? Bene, è la verità. Essere un social media manager è un compito piuttosto impegnativo. Tuttavia, ci sono anche alcuni tools che il web mette a disposizione per ottimizzare e snellire il lavoro. I più performanti prevedono dei piani a pagamento ma per te che sei alle prime armi e vuoi capire un po’ come funziona il tutto potrebbe essere utile il nostro articolo che ti indica qualche tool gratuito da usare.

Le caratteristiche personali e professionali di un social media manager.

Ora che ti sei un po’ addentrato nella materia ti stai chiedendo se potresti essere un futuro social media manager, se hai tutte le carte in regola, giusto? Bene, facciamo un check-up completo allora. Queste ovviamente sono delle indicazioni di massima, non c’è una regola generale per un lavoro così in continua evoluzione e mutamento, ma magari potrai trovare degli spunti per migliorarti a livello personale e professionale.

Un buon social media manager coniuga diverse caratteristiche personali e professionali:

  1. Conoscenze degli strumenti social e dei tools ad essi dedicati.
  2. Conoscenze delle basi della Seo, blogging, web design, copywriting, branding.
  3. Conoscenza della lingua inglese, tanto più se si opera in contesti internazionali.
  4. Ottima conoscenza della lingua e della grammatica italiana.
  5. Formazione nel marketing digitale.
  6. Minime competenze in ambito grafico, tanto più se si decide di operare in autonomia.
  7. Conoscenza dell’analisi e della statistica.
  8. Capacità di organizzazione e pianificazione.
  9. Flessibilità nell’orario di lavoro, alcuni post o trend non aspettano.
  10. Creatività e assenza di preconcetti o pregiudizi alcuni.
  11. Pensare fuori dagli schemi ma con un minimo di realismo.
  12. Disponibilità ed empatia per creare engagement.
  13. Capacità di problem solving (te l’aspettavi vero?).
  14. Leadership, aspetto funzionale soprattutto nelle grandi realtà aziendali dove il social media manager cura e gestisce l’attività dei collaboratori o degli addetti ai lavori.
  15. Tanta pazienza ed umiltà.
  16. Predisposizione al cambiamento e all’aggiornamento continuo.

Come si diventa social media manager.

Comincio con il dirti che non c’è un vero e proprio vademecum, un percorso formativo standard. Ti ricordo che la figura del social media manager è in continua evoluzione ed è multitasking. Quindi non siamo alle prese con un profilo professionale standard (della serie voglio fare l’avvocato, mi iscrivo a giurisprudenza).

Se hai intenzione di seguire un percorso di studi universitari, di certo la scelta più giusta sarebbe iscriverti a un corso di Comunicazione e Marketing. Ma ci sono social media manager di calibro che hanno seguito indirizzi di studi umanistici come una laurea in Lettere e Filosofia e altri ancora che hanno iniziato con studi in Economia.

Una laurea non basta, anzi forse è ciò che più può limitarti. Il binomio laurea/sono un social media manager non esiste! Dovrai, infatti, seguire master specifici e corsi formativi che ti forniranno le competenze specifiche sia sulla metodologia per la definizione di una social media strategy, sia sulla creazione di contenuti per i social network. Resta inteso che tutto ciò va integrato con ottime conoscenze di marketing, con l’esperienza nell’uso degli strumenti internet e con una buona conoscenza dell’inglese soprattutto se si intende puntare in alto e lavorare in ambiti internazionali.

Se decidi, invece, di non partire da una formazione teorica universitaria, devi iscriverti a corsi online e in aula, webinar. Non sceglierne uno a caso, ma seleziona corsi accreditati e certificati e preferisci quelli che ti garantiscono di intraprendere al loro termine un’esperienza lavorativa sul campo presso aziende partners. Non perderti eventi gratuiti, conferenze a tema, tutto ciò che può servirti a entrare nell’ottica professionale e, anche, a a farti conoscere addetti del mestiere che magari ti offriranno un periodo di stage o di tirocinio formativo.

Diventare social media manager, infatti, non è solo una questione di teoria ma soprattutto di pratica on the job. Non limitarti a fare esperienza sui tuoi canali social personali, cerca di farti assumere come stagista o come semplice aiuto d’ufficio in qualche web agency o presso un professionista freelance. Magari all’inizio essere lasciato in disparte può essere un po’ deprimente ma segui il nostro consiglio: apri le orecchie e spalanca gli occhi, abbi fame e sete di quello che c’è intorno a te, ruba il mestiere, apprendi il lessico, la pratica, i tricks. Anche le minime cose possono essere importanti, il modo di approcciare un cliente, la sicurezza che i tuoi colleghi senior mostrano negli atteggiamenti e nelle movenze. Metti in discussione il tuo modo di essere, e abbandona ogni preconcetto e barriera. Guarda sempre oltre gli schemi.

Poni domande senza paure; certo non fare quesiti inutili solo per smania di visibilità, ma apriti allo scambio di idee e di opinioni.

Dinamismo, voglia di apprendere, umiltà, determinazione, velocità, volontà di differenziarsi dagli altri, saper lavorare in gruppo, comunicare e collaborare, queste saranno le tue parole chiave nel muovere i tuoi primi passi e tanta tanta pazienza.

Con il tempo, acquisirai tutte le conoscenze teoriche e pratiche di cui hai bisogno e non sarà difficile farti strada in questo mondo, scegliendo di lavorare come freelance, consulente all’interno di una web agency o alle dipendenze di un’azienda.

E potrai anche scalare alte vette, arrivando anche a coordinare tutte le attività social e digitali di una grande azienda, e, perché no, essere promosso a direttore Marketing e Comunicazione.

Nothing is impossible.

Quanto guadagna un social media manager

È una domanda che ti frulla in testa da quando hai iniziato a leggere l’articolo vero?

E noi siamo qui a darti risposte. Non c’è un vero e proprio tariffario per questa professione mentre sono diversi i fattori che ne determinano il quantum.

Quali? Innanzi tutto, l’esperienza. Le stime ufficiale offrono un range che va dai 20.000 agli 85.000 euro lordi l’anno. Ovviamente la cifra massima è relativa a social media manager senior con esperienza e collaborazioni di una certa importanza, dai case history di successo ( e quindi potremmo anche avere una stima al rialzo). Per quanto riguarda la cifra minima questa potrebbe essere rivista al ribasso in caso di stagisti.

Un altro fattore determinante è la posizione professionale del social media manager. I guadagni possono variare molto da un freelance, a un collaboratore di una web agency o ancora a un social media manager che decide di lavorare per una sola azienda.

E tu che social media manager sarai? Non hai che scoprirlo!

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